I problemi si possono distribuire in varie parti del corpo.
Per colpo di frusta si intende un evento rapido e violento di flessione-estensione (o di inclinazione e contro inclinazione laterale) del capo e del collo, che causa dolore cervicale, cervico-dorsale o cervico brachiale accompagnati da rigidità. Il dolore si può manifestare unilateralmente o bilateralmente e irradiare verso le spalle (trapezi) e, nei casi più gravi, alle braccia anche qui unilateralmente o bilateralmente.
I sintomi e segni sono innumerevoli: cefalea, dolore generalizzato, vertigini, dolore al collo (cervicalgie), torcicollo, dolore e difficoltà a girare il capo (rigidità), con possibili rumori e schiocchi, sensazione di rigidità del capo e del collo, indolenzimento delle spalle e della schiena, fatica a rimanere in piedi a lungo, rigidità articolare, vertebrale e muscolare, sensazione di vertigine nei cambiamenti di posizione (da sdraiato a eretto), sensazione d’instabilità stando in piedi a occhi chiusi e disturbi dell’equilibrio, dolore irradiato dal collo al braccio, nella regione scapolare fino alla mano e alle dita, parestesie (formicolii, sensazioni di calore, ecc.) al braccio e mano, emicrania e cefalea, disturbi dell’udito, in particolare acufeni (ronzii a un orecchio), leggeri tremori muscolari, disturbi da compressione del nervo vago come: acidità di stomaco, crampi, difficoltà di deglutizione (lieve disfagia), nausea e salivazione abbondante, vomito, tachicardia, ipotensione, collasso, gastrite, malattia da reflusso gastroesofageo.
La terapia osteopatica inquadra la problematica del colpo di frusta nell’aspetto globale del paziente e in tutti i sistemi che possono essere intaccati dal trauma.
Il trattamento andrà ad intervenire sul sistema neuro muscolo scheletrico, sul sistema membranoso (che riveste il midollo spinale e l’encefalo, sulla dinamica cranio sacrale del LCR (liquido cefalo-rachidiano) e sulla dinamica viscerale degli organi pieni (in particolare del fegato). E’ basato sulla rimozione delle rigidità e ripristino della mobilità fisiologica dei sistemi, riprogrammazione dei patterns sotto-occipitali, neutralizzazione dello stato di compressione intervenendo sui due punti d’inserzione meningea, riprogrammazione dei patterns neuromuscolari complessi che controllano i movimenti delle strutture in oggetto, riequilibrio dei diaframmi principali con tecniche miste, riduzione delle disfunzioni vertebro-vertebrali e costovertebrali toraciche.
Il trattamento non prevede manipolazioni dirette o “Thrust” a livello cervicale sostitute da manipolazioni ad energia muscolare che sfruttano le contrazioni muscolari attive del paziente e seguite da manipolazioni di ricondizionamento fasciale, cranio sacrale e viscerale.