È una condizione cronica che prevede la risalita di materiale gastrico all’interno dell’esofago.
Si verifica quando le strutture non funzionano più in sinergia per mantenere il contenimento. Queste strutture sono: il diaframma, dotato di un orifizio le cui fibre, contraendosi, bloccano la risalita di materiale gastrico; il cardias, la valvola all’interno dell’esofago; la componente legamentosa, che fissa l’esofago al diaframma creando un angolo acuto che blocca la risalita del materiale gastrico.
Il sintomo più comune è il bruciore retrosternale, accompagnato da altri sintomi, come disfagia (difficoltà a deglutire), raucedine (prurito alla gola, soprattutto al mattino), difficoltà digestiva oppure tosse cronica.
A livello osteopatico, viene considerata e trattata anche la componente neurologica dello stomaco, proveniente dalla quarta alla sesta vertebra dorsale e la componente del nervo vago che fuoriesce dall’area suboccipitale. Questa componente neurologica, in presenza di reflusso gastro esofageo, induce delle disfunzioni a livello vertebrale che incidono sia a livello posturale, sia sulla mobilità vertebrale e allo stesso tempo sulla funzionalità viscerale.